lunedì, giugno 30, 2008

Vicine vicine


E anche Cia l'abbiamo accasata. Sabato sera abbiamo inaugurato la dolce magione, inaffiandola con litri di sangria. Ciè, da buona casalinga disperata ha cucinato tutto il giorno e le polpettine fatte con la ricetta della nonna erano deliziose. Non ve l'ho detto ma d'ora in poi saremo vicine di casa. E se dico vicine intendo veramente vicine. Se una delle due ascolta musica l'altra può fare il coro, tanto x intenderci. L'idea mi alletta, quante serate trascorreremo a dvd e dolcetto? O organizzando pigiama party come le sedicenni? O prendendo il caffè insieme come le madamine? O facendo conserve e marmellate di frutta? O ricamando asciugamani di lino? O facendo tornei di briscola? Mi sto facendo prendere la mano, me ne rendo conto da sola. Spero di non diventare la vicina di casa rompiballe. Tutti ne hanno una. Quella che non vedi ma sai che c'è perchè le tende muovono. Quella che se hai gente in giardino scopa il balcone, che coi fumi del soffritto uccide la vegetazione circostante, che se hai un esame in vista da preparare invita i diciotto nipoti a pranzo, che la mattina alle 7.00 passa il Folletto, e alle 21.00 di sera bussa se fai casino. Quella che se sa che sei a dieta porta la torta. Quella che dal balcone ti urla qualcosa e tu rispondi che c'è il fiume, che non senti, che te lo ripeta. E lei non sente una cippa, ma non si capacita del fatto che tu non risponda alle sue domande. La vicina curiosa, quella che sbatte il tappeto sedici volte ogni ora e sa tutto di tutti, e che è perennemente al telefono per fare in modo che anche gli altri abitanti del paese sappiano tutto di tutti. Quella che ha il cane che di giorno riposa e di notte sfracassa gli zebedei, che se chiedi di zittirlo, spostarlo, chiuderlo in garage o anche solo di ucciderlo ti risponde a tono che odi gli animali, che le bestie son migliori dell'uomo, che l'affetto che ti da un animale non è nulla in confronto all'affetto che ti da un umano e che il cane è il miglior amico dell'uomo. Vero, ma se è muto lo preferisco. Quella che nell'unico spazio di sole in comune allestisce un gazebo, quella fissata con le piante rampicanti sulla parete di casa che guai a potarle, quella che alleva gatti e che quando le chiedi perchè i suoi mille felini frequentino spesso casa tua ti risponde "Sai, son bestie selvatiche, fan quello che vogliono." Beh, in questo caso, spero che si vogliano trasferire presto. Quella che ascolta Baglioni a palla. Ebbene si, questa sono io.
Tra l'altro, per cambiare discorso ma neanche tanto, quel grand'uomo di mio fratello (o fardello che dir si voglia) ha pensato bene di installare una piscina da 14mila litri d'acqua sul terrazzo, proprio davanti alla mia stanza. Bella la piscina. Chissà perchè non ci ho pensato prima?
A parte il fatto che da quando è agibile ha ricominciato a piovere, ora i casi sono due: se resiste a intemperie e tuffi e salti e amici maldestri casa mia, la mia stanza in particolare, sarà più trafficata del Canale di Suez e respirerò cloro per tutta la bella stagione. Posso sempre investire nel commercio di caipiroska.
Se la piscina non resiste, e ciò significa che si sgonfia, cede, si buca,o si rovescia,la mia stanza potrà ospitare decine di specie animali, dal pesce rosso al tritone Caucasico, smetterò di aver la fissa dell'acquario e coltiverò ninfee. Ora scappo, tra mezzora mi comincia il corso di assistente alla balneazione. Non si sa mai.

Ps: un piccolo appunto. Io non odio gli animali, li adoro. Piranhas e meduse in particolare. Sapete per caso dove potrei affittarne un paio? Avrei da fare un esperimento.

venerdì, giugno 27, 2008

It's a black fly in your Chardonnay

Voce, carisma e brividi. Quando sale sul palco, non puoi immaginare che un donnino così possa inebetirti, trascinarti, lasciarti senza fiato. Non puoi immaginare che sarai costretto ad alzarti per urlare con lei You oughta know. Ha una voce da brivido, e un modo di fare da amica. L'armonica a bocca fa il resto. Quando canta Not as we, voce e piano ti accorgi che da sola vale il biglietto. Quindi la inserisco. Chiudete gli occhi e godetevela. Thank you Alanis.

giovedì, giugno 19, 2008

Novecento

E li, a quel punto, cadde il quadro. A me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran , giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro ad un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c'è una ragione. Perchè proprio in quell'istante? Non si sa. Fran. Cos'è che succede ad un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C'ha un'anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo con il quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un'ora, un istante, è quello, fran. O lo sapevano già dall'inizio, i due, era già tutto combinato, guarda io mollo tutto fra sette anni, per me va bene, okai, allora intesi per il 13 maggio, okai, verso le sei, facciamo sei meno un quarto, d'accordo, allora buonanotte, 'notte. Sette anni dopo, 13 maggio, sei meno un quarto, fran. Non si capisce. E' una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli, un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene di qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio. Quando, in mezzo all'Oceano, Novecento alzò lo sguardo dal piatto e mi disse: "A New York, fra tre giorni, io scenderò da questa nave".
Ci rimasi secco.
Fran.

Novecento. A.Baricco

martedì, giugno 17, 2008

Torno presto...


viva e vegeta stop
molto occupata stop
quasi esaurita stop
a presto stop
lov iu stop

mercoledì, giugno 04, 2008

Tutte le strade portano a Roma, gli Eurostar non è detto..


Nel nostro caso il problema non è stato andare a Roma, bensì tornare... La mia proverbiale attitudine all'organizzazione mi ha portata a pensare che, il 2 giugno, Festa della Repubblica, da Roma non partisse nessuno verso altre destinazioni e quindi non mi sono preoccupata di prenotare biglietti. Pertanto al ritorno non solo non abbiamo avuto il posto garantito, ma siamo rimaste sedute nel mezzanino tra vagone e vagone a farci scavalcare dalle madamine incontinenti dirette ai bagni. Ma vado con ordine. Venerdì mattina abbiamo preso l'Eurostar da Porta Susa al volo, siamo arrivate in stazione in 4, con rispettivi bagagli, su una Lancia Y dalla inaspettata capienza. Dopo aver trascorso la notte a ballare e flirtare ininterrottamente con tutti gli individui respiranti presenti al Cutre, appena abbiamo toccato un sedile siamo crollate in un sonno profondo. Avrebbero potuto rapirci, derubarci, asportarci gli organi, ci siamo svegliate belle riposate a Firenze, stupendoci del fatto di aver ancora tutti i bagagli. Roma lascia ogni volta senza fiato, ma in questa occasione il numero esagerato di uomini in divisa in giro per la città la rendeva ancora più affascinante. Purtroppo la parata ce la siamo persa, troppo prese a dormire fino a tardi. Il ritorno è stato da delirio. A parte l'ansia di Ale, terrorizzata di perdere il treno la trasferta è stata surreale. Ci siamo sedute per terra e a dispetto delle raccomandazioni a bordo dell'Eurostar di spegnere telefonini, non importunare gli altri passeggeri e non essere rumorosi abbiamo rispolverato la Raffa nazionale cantando le sue chicche... A metà del viaggio, quando stavamo per apparecchiare il vagone e tirare fuori le vettovaglie è arrivata una signora di mezza età del gruppo di pellegrinaggio di Torino che ci ha offerto parte della loro cena. Quando si parla di vero spirito cristiano.... Il nostro vagone si è a poco a poco riempito..prima è arrivato il 27enne fotografo e chiacchierone, tra l'altro molto carino che spero non dimentichi di avere la mia mail; poi l'uomo di mezza età, in piena crisi di mezza età, colpito dalla nostra loquacità e per nulla intimorito dalla nostra tenera età, per ultimo il 21enne vissuto che ama fare sport estremi, vive solo, fa il modello, veste Gucci, non sa come fare ad arrivare a fine mese con 2000 euro, non ha un buon rapporto col papà, organizza le ferie in Mexico, ha la tipa di 32 anni e un pitone di due metri, si depila e bla bla bla bla bla. Talmente finto, che ancora sapeva di plastica...vive in zona mirafiori, nel caso lo incontraste..DATEGLI FUOCO.. Siamo arrivate a Torino più emotivamente distrutte dalle peripezie del nostro eroe che dalle 6 ore sedute sul pavimento, scavalcate dal mondo. Appena Ale mi spedisce le foto le posto.

Noi abbiamo un solo Capitano