mercoledì, gennaio 13, 2010

Love will tear us apart



Quindi anni dopo, per una dimostrazione d'amore, Iain Bruton mi regalò il suo disco preferito: Love will tear us apart, dei joy Division, in versione maxisingle. Un gioiello da collezionista. Sapevo benissimo quanto gli fosse costato separarsene. E così trasformai il primo ascolto in una cerimonia religiosa. Spensi tutte le luci dell'appartamento e accesi un solo cero rosso che tinse le ombre di mistero. Misi su il disco. Ascoltai il suono stridente e ossessivo della puntina che comncia a grattare il vinile. Mi distesi sul letto e chiusi gli occhi.
Lì dentro, fumo e brandelli di nube rossa fluttuavano contro un orizzonte nero. La voce di Ian Curtis invase all'improvviso quel territorio bicolore e se ne impossessò. "When routine bites hard, and ambitions are low, and resentment rides high, but emotions won't grow...do you cry in your sleep all your failing expose?" Era la voce di un morto. Amai la sua solitudine e amai il suo orgoglio. "Gets a taste in my mouth as desperation takes hold. Why is it something so good just can't function no more?".
L'amore ci separerà. Ma io non avevo bisogno di sentire quella canzone dura e desolata, troppo bella e troppo reale, quella categorica negazione della speranza, quel ritratto in bianco e nero del piacere e del tormento, quell'affermazione di impotenza davanti a un mondo senza risposte che penetrava la mia carne con la stessa asettica sicurezza dle bisturi di un chirurgo, per sapere quello che avevo saputo fin da piccola, da sempre: che l'amore distrugge. Ferisce profondamente, dolorosamente.

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