mercoledì, gennaio 06, 2010

Z di Zenit

Basandosi sul primo racconto della creazione dell'uomo che dice "maschio e femmina li creò", una tradizione rabbinica vuole che la prima donna sia stata Lilith, non Eva. In questo modo lei sarebbe uguale all'uomo, per essere uscita, come lui, dal fango della terra. La Cabala la fa litigare con Adamo e fuggire. Si sarebbe trasformata in un demonio, succube e istigatrice degli amori illegittimi.
Ma ai redattori della Bibbia non piacque il primo racconto della creazione dell'uomo. Per sottolineare la necessaria sottomissione della donna inventarono la figura di Eva, creata da una costola di Adamo e successivamente sedotta dal serpente e diventata quindi la responsabile di tutti i mali della sua stirpe. Questa seconda donna era nata dall'uomo e pertanto doveva dipendere da lui.
Oggigiorno quasi nessuno sa chi era Lilith, mentre tutti conoscono il mito di Eva. I redatori della Bibbia l'hanno spuntata.
Ciononostante e loro malgrado, alcune donne forti si sono intrufolate nelle pagine della Bibbia e hanno dimostrato di non essere le appendici di nessuno. Debora, giudice e profetessa che diresse la campagna contro Sisara appoggiata da Barak. Atalia, regina di Giudea, unica donna ad aver governato un regno ebraico, anche se per poterlo fare dovette uccidere uno a uno i suoi sei fratelli. Betsabea, la moglie preferita di David, sua consigliera e appoggio. Ester, la moglie ebrea del re persiano Assuero, che mise a repentaglio vita e prestigio personale per impedire lo sterminio programmato del suo popolo. Giuditta, l'assassina di Oloferne, il generale assiro che grazie alla sua astuzia e intelligenza, riuscì a metter fine all'assedio della città ebraica.
Ciò dimostra, immagino, che nonostante i tanti impedimenti che le si mettono davanti, per quanto si cerchi strenuamente di coprirne l'esistenza, una donna forte può sempre ottenere quanto si propone. Ed è paradossale che io abbia imparato questa lezione proprio in una scuola di suore , un collegio in cui mi incoraggiavano a fare i compiti perchè "un giorno avrei dovuto aiutare i miei figli a farli a loro volta".
La forza non è quello che pensate. La forza non si misura secondo lo spessore dei muscoli o in base ai chili che una persona riesce a sollevare. La forza è, soprattutto, resistere, non spezzarsi. Ed è una qualità femminile.

L.Extebarria "Amore, prozac, e altre curiosità"

1 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

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12:35 PM  

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